mercoledì 27 gennaio 2010

Dichiarazione del Consigliere Antonella Palmieri seduta consiliare del 25 gennaio 2010

Egregio Presidente,

Egregi Consiglieri,

Nella scorsa seduta si è proceduto, con i voti contrari di sei consiglieri, ad approvare il Documento programmatico.

Desidero richiamare la Vostra Attenzione sulle modalità con cui è stato condotto il confronto e farvi partecipi di alcune mie perplessità:

Come noto e come è agli atti sin dalla seduta di insediamento di questa consiliatura alcuni Consiglieri tra i quali chi scrive hanno richiesto ufficialmente la elaborazione di tale delicato documento.

Lo si è richiesto ancor prima che si procedesse alle nomine dell’esecutivo.

Furono giudicate, come sapete bene, più urgenti le nomine.

Più tardi ci fu rimessa una bozza di tale documento.

Nel frattempo, come noto e come è agli atti, alcuni consiglieri tra cui chi scrive, richiedevano di conoscere in tempo utile i carichi di rappresentanza già gravanti sui Consiglieri.

Ci fu risposto verbalmente che sarebbe stata avviata la ricognizione sul tema.

La sollecitazione alla redazione del Documento e l’invito alla ricognizione rientravano in una logica stringente : si desiderava stabilire prioritariamente gli obiettivi ed individuare chi, con più libertà di tempo e conseguente maggiore disponibilità, potesse in futuro occuparsi di dare attuazione alle azioni di Consiglio.

Ad oggi gli esiti di tale ricognizione non sono stati resi noti.

In data 21 gennaio si poneva all’o.d.g. la discussione sul documento programmatico e le azioni consequenziali. La discussione era incentrata sulla stessa bozza inviataci tempo addietro.

Il Consiglio si preparava dunque finalmente al confronto che veniva aperto

Ebbene ci si attende che, dopo tanta attesa, il confronto possa durare qualche giorno; così come è stato sulla bozza del regolamento nomine o sul contributo agli affidamenti di incarico al Più Europa. Ma forse anche più a lungo data la delicatezza dell’argomento.

Ma sempre meno rispetto al dibattito sulla nomina della Commissione pareri che, ad oggi, non è stata ancora istituita.

E invece l’approvazione è stata rapidissima e la richiesta di proseguire il dibattito nella giornata odierna (a soli tre giorni di distanza) è stata rigettata: non essendoci una proposta alternativa si è proceduto ad approvare quanto approntato in bozza.

Di fatto la bozza si è trasformata, per carenza di contributi, nel documento programmatico.

Fatto è che tale bozza rispecchia in pieno il programma elettorale dell’attuale maggioranza; programma che ovviamente per alcuni di noi non può- e sarebbe preoccupante il contrario- essere condivisa nella sua struttura portante. Ma confronto reale, come sapete bene, costruisce spazi e strutture e forza inimmaginabili.

Non si trattava dunque di emendare ma di gettare le fondamenta di una azione più efficace,mediando tra posizioni differenti e contrastanti ma con lo scopo comune di creare condizioni meno disastrose per l’intera categoria. Non è su “camera arbitrale sì oppure no”, né sul “sì” o il “no” alla Fondazione che si migliora un programma. Un programma si migliora, a mio avviso, mettendo in fila i nodi cruciali che stanno distruggendo la nostra professione, che la sviliscono continuamente,chiamando tutti ad individuare le azioni che possono essere atte a scioglierli, avendo bene in mente chi fa professione, chi lavora per Enti, chi ancora non ha avuto la possibilità di accedere ad un incarico,chi non riesce ad accedere “a pari opportunità”. E’ di questo che è fatto un programma. Non c’è maggioranza o opposizione che tenga.

Perché, come ha scritto un grande artista “non basta dire OLE’ per uccidere il toro”

Il punto all’o.d.g. prevedeva la discussione sul tema e gli atti consequenziali.

Mi chiedo e vi chiedo:

Tra gli atti consequenziali deve ricomprendersi necessariamente il dibattito e l’approfondimento o solo la mera approvazione?

Con quali possibilità di successo democratico, se non l’approvazione a maggioranza, si sottopone al Consiglio un documento programmatico che è, in buona sostanza, il proprio programma elettorale?

Dove è lo spazio del contributo se il palinsesto è definito?E’ questa la modalità di confrontarsi che si è scelta?

E’ possibile non avere risposta a quesiti semplici come: “chi ci sta rappresentando, oggi, all’esterno? Su delega di chi , fino a quando e, soprattutto, con quali risultati?

Ma la maggioranza ha i numeri. Decide l’urgenza e approva. E approva anche l’allegato a tale documento: l’istituzione dei Dipartimenti e le deleghe ai Consiglieri.

Sono liberi da ulteriori carichi di lavoro i Consiglieri delegati? E’ ragionevole saperlo?

Tale allegato non era stato mai rimesso al Consiglio. Perché?

Vi invito inoltre a riflettere che a norma del vigente regolamento il Documento programmatico ha validità annuale. E’ chiaro l’intento di chi il Regolamento ha redatto ed approvato, di fare salva la possibilità di rimodulare annualmente la propria azione per renderla meglio incisiva ed aderente alle circostanze. Pertanto esso può e deve essere inteso quale Documento programmatico annuale insieme con l’efficacia e la durata delle deleghe che si misureranno con gli obiettivi colti e i risultati conseguiti. A meno di non contrastare la stessa norma che li ha istituiti.

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