240 milioni, prelevati dalla misura 6.2 del Por 2007-2013, sono gli investimenti previsti sul patrimonio edilizio, architettonico e culturale della città. Un ulteriore investimento complessivo di 140 milioni è destinato al miglioramento della mobilità (Ztl, parcheggi) o aiuti alle imprese in particolare della zona Mercato e ai Quartieri Spagnoli (Progetto Bassi). Il Programma integrato urbano o Piu-Europa per Napoli, altrimenti detto Grande Programma per il Centro Storico, impegna oltre 68 milioni sul restauro di chiese e complessi conventuali e sulla rifunzionalizzazione ad uso culturale di edifici pubblici, 40 milioni, compresa, ad esempio, la sistemazione definitiva dell’ex Ospedale militare ai Quartieri Spagnoli ed altri 171 milioni sulla «accoglienza», investendoli ancora su edifici religiosi ma destinati a diventare residenze studentesche e alberghiere, o sull’arredo e la riqualificazione di spazi urbani, su scavi archeologici (come l’Anticaglia), sulla sicurezza urbana (illuminazione) e la riqualificazione delle aree mercatali storiche.
Lascio ad altri la facoltà di fare i conti ma sono parecchi soldini, oltre 500 milioni di euro. L'occasione è ghiotta e allora i soliti noti, supportati o a supporto dal gruppone di turno, scendono in campo con lettere e propositi di ottimi intenti. Ma si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio…
La politica degli annunci vuole che a settembre si aprano i cantieri, vabbè… lasciamo stare questo aspetto. Ma i progetti? E gli incarichi? E allora tutti a parlare di qualità, trasparenza, persino il parroco che non disprezza, fra un miserere e un'estrema unzione, il bene effimero della bellezza, la vuole accanto in processione.
Del programma si sa poco così come poco si apprende dagli scarni comunicati stampa circa i “tavoli” ufficiali. Ma una notizia, un po' originale che evidentemente non ha bisogno di alcun giornale perché come una freccia dall'arco scocca e vola veloce di bocca in bocca, è stata ribadita con fermezza: nessuna demolizione. E pure a girare per i vicoli del centro storico si notano edifici post bellici che oltre a sferrare un pugno nello stomaco sono anche ridotti male dal punto di vista della vivibilità e della manutenzione e nessuno dotato di un minimo si senno può pensare che liberare qualche migliaia di metri quadri possa compromettere la severa teoria della scacchiera ippodamea… Probabilmente si intende evitare le complicazioni derivanti dallo spostare alcune centinaia di famiglie, come sarebbe doveroso nello scandaloso caso della muraglia di Piazza Mercato, a discapito di cultura, accoglienza, vivibilità e pubblica utilità. Speriamo vivamente di essere smentiti.
Tornando agli incarichi e senza polemiche crediamo che il sorteggio abbia avuto scarsi risultati in termini di cambiamento e novità, tant’è che come criterio di affidamento ha avuto vita ancora più breve del felice periodo bassoliniano. Anche la proposta delle “tre fasce professionali” controllate dall’Ordine appaiono incastri macchinosi e non assicurano obiettivi di qualità. Così come le gare con il “prezzo più basso” o con il “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Allora non ci resta che (piangere?) il concorso. Ma un concorso snello, veloce, in forma palese e sottoposto al giudizio della cittadinanza. Una tavola, a matita, disegnata da una mano collegata ad un cervello, che rispetti un quadro economico preciso e circostanziato e un’accorta indicazione prestazionale per ogni ambito di intervento. Vuoi vedere che si chiariscano meglio tutti questi fantasiosi programmi?
(E fu così che da un giorno all'altro bocca di rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso)
Luciano Marini
2 commenti:
I quant' è bbell Pariggi! Peccato che stiamo a Napoli, la città dove la cura è sempre segreta, un mistero... soprattutto per il paziente, ma ogni limite ha una pazienza! E poi non è questo il posto dove esiste da sempre solo il passato? Sarà questo il motivo del mistero?
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