martedì 7 aprile 2009

RILANCIO DELL'ECONOMIA E METRICUBI


Una drastica semplificazione burocratica, 550 milioni per l'edilizia popolare e la costruzione di circa 5.000-6.000 alloggi. E' quello che sarebbe alla base del doppio piano casa annunciato dal govervo.

Le linee di azione sarebbero:

- Il piano, concordato con le Regioni prevede che le abitazioni saranno date in affitto con diritto di riscatto;
- Previsto un aumento delle cubature, pari al 20% e fino al 35%, delle costruzioni esistenti; -Prevista la possibilità di abbattere edifici vecchi (realizzati prima del 1989), non sottoposti a tutela, per costruirne nuovi con il 30% di cubatura in più. Qualora si utilizzino tecniche costruttive di bioedilizia o che prevedano il ricorso ad energie rinnovabili l'aumento della cubatura è del 35%; - Gli interventi dovranno rispettare le norme sulla tutela dei beni culturali e paesaggistici e non potranno riguardare edifici abusivi; - Previsti sconti fiscali: il contributo di costruzione sugli ampliamenti sarà infatti ridotto del 20% in generale e del 60% se l'abitazione è destinata a prima casa del richiedente o di un suo parente fino al terzo grado; - Dovrebbero essere tecnici o professionisti a produrre le certificazioni di conformità con dichiarazioni giurate, che sostituiscono i permessi di costruzione e renderebbero più veloci e certe le procedure per le autorizzazioni paesaggistiche.

Il decreto attuativo del provvedimento dovrebbe essere approvato giovedì dalla Conferenza unificata, e a quel punto ci vorrà solo il varo definitivo alla prima riunione del Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica).


Botte a Caldo:

Il Pd è contro la cementificazione, urla Franceschini; Bossi: "Alcuni ci credono molto io meno. Non ho capito a chi servono le case. Il rischio, secondo il senatore, è che si facciano «per darle agli extracomunitari». Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando tuona: "Resta il fatto che l'unico provvedimento fatto da questo Governo per l'edilizia è stato tagliare i 550 milioni per quella pubblica stanziati dal governo Prodi. Penso anche io che rilanciare l'edilizia sarebbe un volano utile e veloce, ma bisognerebbe ripartire appunto da quella pubblica, per la quale stanno investendo Regioni e Comuni. Non dimentichiamo che questo è il Paese dei disastri ambientali, dei condoni e dell'abusivismo e che le competenze urbanistiche riguardano in primo luogo i Comuni». Casini - Il piano potrebbe dare impulso al settore edilizio in grave crisi, ma deve essere conciliato con la tutela del territorio e deve salvaguardare le prerogative delle Regioni e degli enti locali in materia». Casini fa anche sapere di aver dato mandato al segretario del Lazio Luciano Ciocchetti, «esperto del settore», di approfondire con il governo i contenuti tecnici del provvedimento. Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, nonché della Conferenza delle Regioni dice: "una cosa è costruire corretti percorsi di semplificazione dentro regole certe, altro è destrutturare le forme di governo dell'edilizia. Ad esempio, dare la possibilità a chiunque di proporre ampliamenti del 20% del volume degli edifici esistenti, con una semplice autocertificazione, avrebbe conseguenze oggettivamente molto negative. Chiedo vi sia un confronto vero e serio su questa materia, nel pieno rispetto delle competenze dei vari livelli istituzionali, a partire da quello comunale". "Un'importantissima iniziativa sull'edilizia" che avrà "effetti eccezionali sulla casa". E' quanto ha annunciato ieri Berlusconi spiegando che con "ogni probabilità" il Piano casa sarà varato dal "prossimo" Consiglio dei ministri.


Toni pacati per i commenti, grazie.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Poche illusioni, è una nuova invenzione del cavaliere: IL CONDONO PREVENTIVO.

Anonimo ha detto...

Dona a noi l'eterno condono e liberaci dal male.
Che male c'è?
Niente più burocrazia, carte inutili, una botta di timbro e via,chi si è visto si è visto.
Lavoro per tutti.
Rottamazione degli edifici.
Ma d'altra parte con l'assenso della sinistra, anzi, con l'assenso contento e baldanzoso della sinistra non si era arrivati già alla densificazione urbana?
Le aree di densificazione erano previste.Occorrevano case.
E allora?
Ecco fatto.

Anonimo ha detto...

Via alla conquista del pianerottolo.
Chi lo può lo faccia subito, stanotte perchè il vicino è in agguato.
VIA!!!!!!!!!
lotta all'ultimo metrocubo.
Il Berlusca conosce bene l'anima e il D.N.A. degli Italiani.In ognuno cova l'istinto d'abuso: edilizio, di potere, d'ufficio, di donne.
E questo è il primo.

Anonimo ha detto...

non vorrei fare dietrologia, sarebbe troppo facile, ma perchè per rilanciare il mattone pubblico non si incentiva il recupero e la ristrutturazione dei quartieri fatiscenti?

Anonimo ha detto...

Posso dare un suggerimento?
Da oggi intolate la sezione Ambiente e Territorio aggiungendo Metricubi
AMBIENTE TERRITORIO e METRICUBI.
E'attualissima.
Comunque bravi. Mi collego con piacere e rido molto anche per il Concorso Antonio Trevi.
Perchè non spostate sotto i commenti?
Annalisa

Anonimo ha detto...

cari colleghi sento puzza di ipocrisia. nessuno dice che finalmente ci sarà un poco di fatica? eppure fate tutti il forfettone...

Anonimo ha detto...

Gianni da Nola, sono Maria da Pompei.
Speriamo ce ci facciano il miracolo: non vorrei che ci chiamano per gli ampliamenti , noi li facciamo e poi, tra due anni esce una legge (tipo Testo unico sull'edilizia vigente) che prende1 i tecnici e li sbatte tutti al gabbio : così, dopo i tecnici fanno lavorare gli avvocati.
Sarà un tecnico a garantire.E metti che il giorno dopo i clienti s'allargano?
Che succede?
Sta già accadendo: basta non fare un accatastamento che se la situazione è difforme da quanto contenuto nella Dia ti fanno un cuore così.

Anonimo ha detto...

Santa Maria,
Piena di Grazia
fai lavorare tutti gli architetti tienili al cuore stretti stretti
non indurli in tentazione
iberali dal male
Amen

Anonimo ha detto...

Liberali, soprattutto.
scioglili sul territorio
e apri il refettorio

Anonimo ha detto...

Una poesiola....
Metricubi in libertà
Più ne fà chi più ne ha
paesaggio e pertinenze
verandine e penitenze
pati, logge e sofferenze
ma per chi di più ne ha
ci sta pure una città (volendo...)
ecco fatto disse il Mastro
e arrivata la cuccagna
piatto grasso e gran lasagna
ma non è gran carnevale
è la fine di un tormento
morto è l'abuso lento
ora c'è la condonatio
che elezione per il sazio
Tu non vuoi pagare dazio?
me lo hai rotto sai il....frattazzo

Anonimo ha detto...

...e bravo il poeta! Ma secondo me c'entra più la farsa, la retorica degli annunci pubblicitari governativi, quelli che fanno esultare i vecchietti negli autobus e le casalinghe nei mercati. Slogan ad effetto "liberatorio" ed immediato perchè come insegna la tv l'importante è l'annuncio. Se poi qualcosa si farà sarà secondario.

Anonimo ha detto...

QUESTI FANTASMI Avete notato che a nessuno è venuto in mente di interpellare sull'argomento il consiglio nazionale architetti o quello degli ingegneri. Un motivo pure ci sarà o questi organi sono invisibili o non sono mai esistiti oppure ancora che nei fatti non contano un c.. e poi se nessuno se li fila perchè non fanno un poco di cagnara e ci fanno sapere comunque che ne pensano?

Anonimo ha detto...

Te lo faccio sai l'annuncio
ti accontento e non rinuncio
se si fà tu chiedi a me?
e mi chiedi anche perchè?
Come? Dove? Quando e Quanto?
Ma hai capito veramente?
io non faccio proprio niente?
poi vediamo, ci pensiamo e se il caso lo approviamo.
Stai tranquillo spera e vota
se ne parla n'ata vota

Anonimo ha detto...

è attendibile l'operazione " effetto annuncio", lo è per il piano -casa, vale per il nucleare, per la security policy,tutte
opere e progetti che forse non si realizzeranno mai ( i soldi non ci sono), ma "dietro c'è un piano : rendere non visibili e sperimentabili possibilità e visioni alternative come ad esempio i piani urbanistici a crescita zero. (prossimamente fornirò qualche dettaglio)
Oggi, il punto è che : " si sentono onnipotenti e tutto gli va bene " , si può fare carta straccia della Costituzione e distruggere olte l'immaginabile il paesaggio.

C'è un solo rimedio : uscire dai blog e fermarli. Con tutti i mezzi possibili.

coordinamento ha detto...

Altromodo siamo pronti.

Anonimo ha detto...

Le proposte di Berlusconi per l’edilizia hanno mobilitato l’opinione pubblica: decine di migliaia di firme raccolte da “la Repubblica”, articoli di critica su tutta la stampa non asservita, proteste di semplici cittadini nelle rubriche radiofoniche.

Ma anche, ahimè, molti consensi. Tutto si può dire di Berlusconi, non che non sappia cogliere gli umori profondi che covano nelle viscere degli italiani. L’individualismo e il familismo, la noncuranza degli altri, la visione del proprio “particulare” come misura d’ogni valore, il vedere in ogni regola un intralcio alla propria “libertà”, il preferire elemosinare il privilegio d’un dono al rivendicare un diritto: tutto ciò di cui l’italiano è intriso (è stato intriso) è la base da cui Berlusconi sapientemente attinge. Insieme a tutto questo c’è una base strutturale. L’italiano è stato ridotto a proprietario. É stato indotto, da decenni di politica democristiana, a investire ogni spicciolo nell’acquisto di una casa per se e per ciascun figlio e nipote. E si è formato un coacervo di interessi (in un memorabile saggio del 1970 Valentino Parlato lo ha definito “blocco edilizio”) in cui l’interesse del grande e del piccolo, dell’immobiliarista e del piccolo risparmiatore, si sono saldati. Come al solito il piccolo serve il grande e paga tutti i prezzi del dissesto della città e del territori, ma come cittadino, come proprietario crede di lucrarvi.

Questo è il compito nel quale bisogna accingersi se si vuole salvare qualcosa dell’Italia come ancora la conosciamo. Promuovere e condurre, con pazienza e cocciutaggine, una grande campagna culturale e sociale che spieghi come realmente stanno le cose, quali prezzi si pagano e chi li paga, che destino toccherà ai nostri figli e nipoti se non interromperemo la decadenza, che cosa si può e si deve fare invece. Non valgono le mezze misure. Il dissenso deve essere netto e senza trattative.

molto altro su www.eddyburg.it

Anonimo ha detto...

Un piano di governo del territorio a crescita zero
Data di pubblicazione: 01.07.2008

Autore: Finiguerra, Domenico

Il sindaco di Cassinetta di Lugagnano racconta per eddyburg come si può, in un’area a fortissima pressione edilizia, fare un piano urbanistico senza occupare altro territorio

Prologo
Cassinetta di Lugagnano (MI) è un comune del Parco Lombardo della Valle del Ticino, riserva della Biosfera UNESCO. Nel mezzo di una bella pianura irrigua, una mezzaluna fertile, che va da Melegnano a Legnano.
Ma come tutti i comuni a sud della grande metropoli milanese, è sottoposto ad una fortissima pressione a costruire. Infatti, il sud-ovest Milano, con il solo 19% di territorio urbanizzato, è il naturale luogo dove sfogare l’ “incontinenza” edilizia della grande metropoli e dove realizzare grandi infrastrutture, dettate dal modello di sviluppo che ha già creato Malpensa e che ci porterà (forse) Expo2015 e tutte le sue conseguenze.




Elezioni
Quando nel 2002 il sindaco Domenico Finiguerra è stato eletto, con il 51% alla guida dell'amministrazione comunale di Cassinetta di Lugagnano, il programma elettorale al capitolo “urbanistica” prevedeva in maniera molto chiara ed esplicita la volontà di:
- non procedere a nessun nuovo piano di insediamenti residenziali se non attraverso il recupero di volumi già esistenti
- puntare sulla valorizzazione del centro storico e del patrimonio artistico ed architettonico (il Naviglio Grande, le sue ville, i parchi ed i giardini)
- salvaguardare l’agricoltura
- promuovere la qualità ambientale e il turismo
- opporsi alle grandi infrastrutture legate all’aeroporto di Malpensa.

Crescita Zero
La scelta del risparmio del suolo e l’adozione del principio ispiratore cosiddetto della “crescita zero” per tutta la politica urbanistica dell’amministrazione derivava dalle seguenti convinzioni/constatazioni:
- non è sostenibile un modello di sviluppo che prevede il consumo sistematico del suolo, l’impoverimento delle risorse naturali, la progressiva ed inesorabile urbanizzazione e conurbazione tra diverse città e paesi;
- non è più sostenibile il meccanismo deleterio che spinge le amministrazioni a “utilizzare” il territorio come risorsa per finanziare la spesa corrente.

La decisione
La decisione di adottare la “crescita zero” quale faro della politica urbanistica, anche se già ampiamente prevista dal programma amministrativo, è stata confermata successivamente anche attraverso assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza.
Nell’ambito del procedimento partecipato di elaborazione del PGT il dilemma da sciogliere è stato sostanzialmente il seguente: “per finanziarie le opere e i servizi necessari alla comunità, la comunità stessa preferisce:
- ricorrere al finanziamento delle opere necessarie per mezzo di nuove lottizzazioni (e conseguente incremento di popolazione, e conseguente necessità di nuovi servizi, e conseguente necessità di nuove lottizzazioni, e via così fino all’esaurimento delle aree libere);
- oppure, ricorrere al finanziamento per mezzo di accensione di mutui con conseguente ricaduta sulla fiscalità locale?
Dal dibattito che ne è sortito, non c’è stata nessuna levata di scudi in nome del motto “giù le tasse”, anzi, le considerazioni più ricorrenti sono state: “vogliamo mantenere integro il territorio e non vogliamo crescere”, oppure “siamo scappati dall’hinterland milanese e abbiamo scelto Cassinetta di Lugagnano per la sue qualità ambientale”.
L’amministrazione, pertanto, con grande sorpresa anche degli urbanisti incaricati ha ritenuto giusta e confermato la decisione di non prevedere nessuna zona di espansione.

Il bilancio comunale
Fin dall’insediamento, la politica di bilancio è stata improntata al massimo rigore, puntando alla realizzazione di un importante e strategico obiettivo: “l’emancipazione” del bilancio dagli oneri di urbanizzazione. Progressivamente, a partire dal 2002, è stata ridotta fino allo 0 (zero) % (obiettivo raggiunto contestualmente all’approvazione del PGT) la quota di oneri di urbanizzazione destinata al finanziamento delle spese correnti.
Inoltre, anche sul lato delle spese in conto capitale (investimenti) si è proceduto con una intensa e faticosa ricerca di contributi provinciali, regionali e statali a fondo perduto.
Il Comune di Cassinetta di Lugagnano, nell’ultimo quinquennio ha realizzato opere per circa 4 milioni di euro grazie a contributi della Regione Lombardia e della Provincia di Milano.
I pochissimi interventi di recupero dei volumi esistenti o alcuni micro-interventi sono stati autorizzati dall’amministrazione a fronte di ingenti opere pubbliche (a titolo di esempio, con il recupero di una villa del ‘500 e di annesso fienile a fini abitativi, l’amministrazione si è vista realizzare opere aggiuntive per 400 mila euro; la costruzione di una nuova farmacia privata è stata accompagnata alla realizzazione del nuovo polo sanitario).
Moltissime sono state le iniziative realizzate per mezzo di sponsorizzazioni (si cita a titolo di esempio la sponsorizzazione del Piano Colore allegato allo stesso PGT da parte di Caparol).
La scuola materna è stata costruita accendendo un mutuo finanziato con l’incremento di un punto dell’ICI sulle attività produttive.
L’ICI sulla prima casa è rimasta ferma al 6 per mille e l’addizionale Irpef al 2%. La tariffa rifiuti prevede il recupero del 100% a carico dei contribuenti. Ma la raccolta differenziata è oltre il 73%.
Si fa notare che se non avesse scelto l’opzione crescita zero, l’amministrazione avrebbe potuto ridurre, e di molto, la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese.
L’offerta di servizi sociali, educativi e culturali è aumentata e non è stato fatto nessun taglio alla spesa per servizi alla persona.

Piano di Governo del Territorio
Il PGT del Comune di Cassinetta di Lugagnano è stato approvato definitivamente nel mese marzo 2007, alla vigilia delle elezioni amministrative. Non prevede nessuna zona di espansione. E’ incentrato sul recupero e sulla valorizzazione del patrimonio esistente ed è corredato di un dettagliatissimo Piano del Colore.

Conclusioni
Riassumendo arrivare ad un PGT a crescita zero è possibile, ma sono necessarie le seguenti condizioni:
1. solidità della maggioranza e impermeabilità alle pressioni esterne che spesso pongono l’amministratore di fronte a offerte difficili da rifiutare: “se mi fai realizzare questo intervento edilizio, ti sistemi il bilancio, fai tante opere pubbliche utili senza sforzo e vieni rieletto oppure fai carriera”.
2. forte condivisione della scelta da parte della comunità e continua partecipazione della stessa (i bambini, le associazioni, i gruppi informali, i singoli cittadini) alle decisioni assunte dell’amministrazione
3. seria politica di bilancio che renda indipendenti sia le spese correnti che quelle in conto capitale dagli oneri di urbanizzazione dovuti a nuovi insediamenti e che ricerchi risorse alternative
4. utilizzo ed incentivo al recupero di tutti i volumi esistenti

Una postilla
Alle ultime elezioni amministrative del 2007, la lista civica (rosso-verde) è stata riconfermata con oltre il 63% dei voti, in netta controtendenza rispetto a tutta la provincia di Milano, dove il centrosinistra ha perso in comuni importanti come San Donato Milanese, Rho, Pieve Emanuele, Buccinasco, Monza.

Anonimo ha detto...

deregulation? no, decervellation! il liberismo che allunga il tempo del verde del semaforo per migliorare la viabilità è liberticidio.

Antonella ha detto...

La decrescita felice è una tendenza che ha una sua forza , una sua teoria, una sua diffusione e per me è valida.
Impatta col concetto di progresso associato ad incremento di valore soprattutto economico.Impatta con il presunto aumento demografico (che in Italia non c'è) e con la necessità di mettere in moto l'economia e, nel caso di specie,l'industria e l'indotto delle costruzioni.
E' così che da decenni si costruiscono case che i lavoratori non possono comprare.Poco importa:
nel frattempo hanno campato.
Recentemente è nata l'urbanistica negoziata all'Italiana : case, case, case. Per fare le case si sono create la densificazione e la rottamazione; oggi l'annuncio del piano...casa.
Ma la vogliamo smettere di prenderci in giro? In Italia e nelle grandi città del Sud si ha bisogno di case a prezzi equi.Perchè oggi in Italia una casa costa una vita.Di lavoro e di stenti.
E non si darà una risposta coon incrementi del 20 o del 30% nè con la densificazione nè con la rottamazione.Si darà con una politica seria di Housing sociale SE il fabbisogno di case lo richiede; si fà con una politica di detassazione di fitti purchè congrui, si dà con l'accesso a contributi per l'acquisto di una prima casa che abbia le caratteristiche idonee.
Si fà recuperando i Centri storici e sottraendo immobili alla fatiscenza e ai pericoli di crollo, al degrado fisico e morale.
E si fà, a mio avviso, costruendo una rete efficace di trasporti e infrastrutture laddove la città, come Napoli, non sia più in grado di assorbire altro materiale umano senza ammassarlo per poi privarlo di ogni dignità.
I costruttori non si allarmino: i soldi li faranno lo stesso: un pò di meno, un pò di meno.Tutto qui.

Silvia ha detto...

Ma di che vogliamo parlare ?
Del Piano- Villa?
Del Decreto che non si trova più e al cui posto è circolato un "Decreto abusivo" ricercato in tutta Europa?
Vogliamo versare anche noi fiumi di inchiostro? Per carità.
E' la stessa tecnica della inesistente Riforma della scuola.
Semplicemente non c'è.
nel primo caso bisognava tagliare i costi e i posti nonchè risolvere una volta per tutte il problema dei precari (che sono stati infatti tombati).Ma l'espressione era impopolare. E quindi si è buttato lì, per la carne da macello che siamo noi tutti, il termine altisonante "Riforma".
Ora c'è qualche ncremento di volumetrie da dare agli immobiliaristi.Ma quelli seri, quelli che contano in Italia.
Ma come dirlo? Inventiamoci il Piano casa.lo diamo così com'è in paasto alla stampa,ci sarà qualche intellettuale che tuona, qualcuno, a sorpresa, sarà d'accordo.Ne parleranno nei supermercati.Ecco a voi il Piano casa.
Cosa resterà? Qualche amichevole aumento di volumetrie.Per gli immobiliaristi che contano.
Voilà è così che si fà.





SUPERSANTOS, il corto vincitore del Premio Ischia Corti d'Architettura, in attesa ... del premio!


PREMIO IN PALIO: IL CACHISSO D'ORO

PREMIO IN PALIO: IL CACHISSO D'ORO